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Counseling Day 2023


 
Il 23 aprile è finalmente uscito in gazzetta ufficiale il decreto legislativo 26 marzo 2010 n. 59, di recepimento della direttiva 2006/123 sui servizi. Come previsto, all’articolo 8 esso modifica la definizione di professione regolamentata, includendovi le attività non riservate, che invece il precedente recepimento Bonino-Scotti della direttiva qualifiche, ingiustamente, aveva escluso da tale definizione, aprendo così al riconoscimento delle associazioni di coloro che svolgono tali attività senza essere iscritti agli Ordini, come se fossero attività diverse, sebbene si sovrappongano a quelle svolte anche dagli iscritti all’ordine. Il caso più noto è quello dei Tributaristi, ma non è affatto l’unico, anzi. Questa nuova definizione, che in realtà si adegua a quella contenuta nella direttiva Zappalà originaria, deve bloccare quei riconoscimenti, che erano partiti in base all’articolo 26 del Bonino-Scotti sull’errato presupposto che quelle attività non fossero regolamentate. Poiché le due direttive non possono essere in contrasto sugli stessi punti, si tratta di jus superveniens sulla stessa identica materia, quindi sopprime in questo il Bonino-Scotti.

Anche nella ipotesi meno aggressiva, che ci è stata fornita dai funzionari estensori materiali del nuovo testo, e cioè che il nuovo decreto Ronchi si limiti ad interpretare più chiaramente una definizione che nel Bonino-Scotti era implicita, comunque il risultato è identico ed anzi ancora più retroattivo: si blocca tutto, anzi, lo si azzera, in attesa che tutti gli Ordini dicano se le domande delle associazioni aspiranti sono viziate da una qualsiasi sovrapposizione con mansioni che vengono svolte dagli iscritti all’Ordine. È importante che questa procedura sia avviata subito. Infatti, dai contatti avuti con i funzionari della Giustizia e delle Politiche Comunitarie è emerso che i decreti di annotazione avevano avuto il via libera da una Conferenza dei Servizi concertata dalle Politiche Comunitarie, cui però non avevano partecipato i funzionari del Legislativo che avevano seguito la questione nell’iter del recepimento. Del resto, quella conferenza dei servizi si era tenuta il 13 aprile, cioè 10 giorni prima che il Decr. Leg.vo 26 marzo 2010 n. 59 comparisse in Gazzetta Ufficiale, e 25 giorni prima che entrasse in vigore (cosa avvenuta l’8 maggio). Alla data del 13 aprile in effetti i funzionari della Giustizia che negli ani hanno curato le pratiche delle associazioni aspiranti non sapevano ancora dell’aggiunta delle quattro parole “riservate e non riservate” nella definizione di “professione regolamentata”.

Avendoli contattati pochi giorni dopo, posso testimoniare che sono rimasti costernati per tanto lavoro sprecato, rendendosi conto che questo inserimento delle attività non riservate blocca l’iter di moltissimi decreti, rimettendoli in discussione praticamente tutti. È infatti sufficiente che un’attività possa (non più debba, ma solo possa) essere svolta nella modalità comportante una regolamentazione, perché essa ricada sotto la definizione di “regolamentata” e quindi esuli dalla procedura di annotazione prevista dall’art. 26 del decr. Leg.vo 206/’07 per le sole attività professionali non regolamentate appunto. Si tratta ora di intervenire sul Ministero della Giustizia affinché non vadano alla firma del Ministro i decreti prima che una nuova Conferenza dei Servizi abbia apportato tutti gli elementi di giudizio, in vigenza della definizione completa e chiarita di professione regolamentata. L’Ordine dei Commercialisti lo ha già fatto, ovviamente con riferimento ai tributaristi.

Ma sarebbe importante che tutti gli altri Ordini prendessero visione delle attività esercitate dagli iscritti alle associazioni, per verificare se siano anche svolte dai propri iscritti, all’interno delle regole del proprio codice deontologico, con ciò stesso rendendole regolamentate. La cosa migliore è se ogni Ordine, prudenzialmente, chiede l’accesso agli atti, il più rapidamente possibile. È sperabile che tutto si risolverà il pomeriggio del 10 giugno nella sala Parlamentino del Cnel, dove anche il Ministero della Giustizia interverrà al seminario del Ceplis per chiarire l’impatto che le direttive europee hanno sulla riforma delle professioni italiane.

(Tratto da Europasanitanews dell'Ordine dei Medici di Latina n. 3 del 25 maggio 2010 – anno v)

titolo: Il punto sui riconoscimenti delle associazione
autore/curatore: Pierangelo Sardi
fonte: Mondo Professionisti
data di pubblicazione: 25/05/2010

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